Al Consiglio di Istituto M. Buonarroti un giorno è giunta una email urgente dal Presidente del Consiglio di Istituto: "Essendo impossibilitato a salire con ‘urgenza’ in Istituto per problemi di salute (“Epididimite Testicolare Levogira”) rassegno le mie dimissioni. Distinti Saluti Fiuggi 19 febbraio 2014"

E' finita coaì la mia esperienza diretta con una Scuola che ogni gionro usurpa un sostantivo tanto nobile per non vergognarsi troppo di essere diventata ormai una cinica impresa. Cinica perché la merce sono dei ragazzi che stanno crescendo e che stanno continuamente perdendo il contatto con la realtà. 

Il risultato della mia indagine è di grande sconforto, un racconto assurdo alla Kafka. La sensazione di padre, cittadino e professionista è di inadeguadezza e impotenza. Lo spettacolo a cui si assiste durante i Consigli  è un talk show dell’Apocalisse. Di tutto ci si interessa meno che della  Cultura e della Salute dei nostri ragazzi.

Scrivo:
"La mia intenzione non è fare la rivoluzione.
La speranza non è una fantomatica riforma.
Tanto meno un appello a chi non sa sentire.
E’ solo il tentativo di un genitore inconsapevole.
di inviare un sms a tutti i nostri ragazzi:
“Scusateci se vi abbiamo abbandonati”

 

Nota alla lettera di dimissioni: Cultura e Salute non sono interesse della Scuola, ma Istruzione e Omologazione. Nella mia esperienza di Presidente CdI non si è mai parlato di ragazzi. Accettare con rassegnazione che la Tecnica e la Burocrazia sostituiscano Scienza, Arte e Filosofia e che la Scuola si riduca a un TeleQuiz nel momento in cui lamentiamo che i ragazzi non sanno più scrivere, parlare, immaginare, difendersi dal suicidio, elegge l’inerzia e l’indifferenza a modus operandi in tutta la Scuola Italiana. AAA Il CdI che presiedo non è e non vuole essere diverso se non a parole, in una convocazione con un solo punto all’OdG (i ragazzi) si sono presentati in 2 su19. CdI CdD POF PA DGS DGSA DM DL OdG… “Funziona così”. Il Presidente dell’INVALSI, ente che controlla la Scuola, è un alto dirigente della Banca d’Italia, una istituzione privata. Tutto ciò, conoscendo io bene la differenza tra Professione e Azienda, rende inutile il mio contributo intellettuale come Presidente e mi fa complice della disgregazione culturale di una intera generazione deresponsabilizzandomi nei confronti della Salute Mentale dei ragazzi. Tale consapevolezza è per un Genitore moralmente inaccettabile e richiede irrevocabili dimissioni come difesa immunitaria ad un sistema disinteressato a Cultura, Salute e Bellezza.

 

Da questa esperienza, dalla consapevolezza che al COncetto di Salute, Malattia, Equilibrio non vengono dedicati nemmeno tre minuti di lezione, è nata in me la necessità di scrivere e pubblicare "La Spilla del Farmacista" 

 

REPORT SCUOLA@SALUTE  

 

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