I Consigli di Val Dock: la “legge di attrazione"
Alcuni consigli per vivere con più responsabilità e consapevolezza, per alimentare in noi curiosità e determinazione, tutto ciò è di fondamentale importanza per vivere una vita serena e felice.

Assumiamoci la responsabilità di ciò che viviamo , basterebbe accettare pensieri, sentimenti, emozioni, riconoscere atteggiamenti, gesti, posizioni corporee. Cerchiamo di identificare situazioni di difficoltà o anche di gioia accettandole così come vengono, sospendendo ogni tipo di opinione, riconoscendosi con essa.
Il Buddha diceva: «Non credete a me, verificate, sperimentate, e quando saprete da voi stessi che qualcosa vi è favorevole, allora seguitelo; e quando saprete da voi stessi che qualcosa non vi è favorevole, allora rinunciatevi». Sembra facile, ma non è difficile.

Quando siamo ammalati, quando ci sentiamo infelici, quando ci capitano situazioni sgradevoli, non è questione di sfortuna, o di caso, o peggio di una punizione divina, è solo la risultante della frequenza su cui ci siamo sintonizzati. Allora si tratta allora di cambiare frequenza, cercando risonanza con la natura, che di per sé è positiva. Basterebbe questo per osservare la scomparsa o la diminuzione del disagio, del dolore, della malattia.
Un tale atteggiamento può trasformare una situazione difficile in miglioramento delle relazioni con noi stessi e con gli altri. Così si dice: 
«Ogni situazione difficile, così come la malattia, sempre da impedimento può diventare magicamente opportunità.» Forse è proprio la storia della Passione e Resurrezione del Cristo.

Secondo la “legge di attrazione” ciò che si pensa si attira, perciò se si è quieti e felici attireremo pace, mentre se si nutrono le paure, le fobie le ossessioni, le invidie, potremmo sperimentare stati d’animo che si avvicinano a ciò che chiamiamo giustamente incubi. A volte non si fermano. 
In CantiereSalute un giorno facemmo un esperimento: si mettemmo seduti in posizione eretta con un atteggiamento tranquillo. Prima dovevamo pensare ad una cosa bella e poi a una brutta. Le cose belle venivano da sole mentre le cose brutte si faceva fatica. In una seconda fase ci mettemmo in una posizione storta, stanca e trasandata. Prima dovevamo pensare ad una cosa bella e poi a una brutta. Stavolta fu tutto all'inverso. Toccai con mano come la postura fisico/mentale sia importante pe "attrarre" pensieri belli e scacciare, possibilmente, quelli brutti. (Dico "possibilmente perché con tutta onestà dobbiamo riconoscere che questo mondo di pensieri belli e non fittizzi ce be riserva molto pochi e lo stress impera.)

Occorre agire da persone responsabili. Significa riconoscersi in un colui che è in armonia con ciò che vive. (La Salute è questione di responsabilità). In caso di disarmonia bisogna cercare di capirne le ragioni, per farlo la cosa migliore è passare all’azione per ritrovare nell'attività risonante l'armonia perduta. Assolutamente importante distinguere tale momento dalla quotidianità, come per creare un contatto con il tutto, a cui d'altronde apparteniamo. È infatti essenziale alla fine ringraziare il tutto, per riconoscere ogni situazione che può aiutarci a sviluppare qualità e superare paure e ostacoli al fine di permetterci di avanzare sulla via della saggezza, cioè dell’amore. Sembra facile ma non è difficile.

Purtroppo quando veniamo turbati da un’emozione intensa si possono generare manifestazioni di disarmonia nell’organismo, un distacco mente/corpo. L’evolversi del disturbo sarà determinato dal nostro modo di affrontare la situazione destabilizzante. Ritrovare il Centro. 
Se vi rinunciamo, tenendo per noi tutta la sofferenza che questa emozione ha generato essa potrà dare origine a gravi disturbi sia sul piano fisico che mentale. Al contrario, se l’emozione è stata gestita bene allora inizia il processo di guarigione. Ovvero: affrontiamo la paura, chiediamo aiuto a persone in grado di darci una mano, cerchiamo di capire che cosa avesse da insegnarci questa situazione e di tornare mentalmente al momento in cui si è determinata. Traiamo insegnamento da tutto quel che accade e scegliamo l’azione appropriata. Non c'è altro da fare.

Ecco qual è il beneficio dell’imparare a governare le proprie emozioni e risvegliare la propria coscienza. Michael lanny dice: «Vengono per la guarigione,  certamente, alla scoperta di altre vite, in qualsiasi modo... Con le loro preoccupazioni, aspirazioni, le loro fragili o perfette verità, vedono il filo comune. Non si tratta di giovani o vecchi, non si tratta di neri e bianchi, non si tratta di ricchi o poveri, non si tratta di celebrità o sconosciuti. Si tratta invece di questo desiderio profondo, eterno, incessante, ardente, che abbia luogo la guarigione in ciascuno di noi fra tutti noi.»

Aggiungo:
La legge di causa ed effetto dice che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, perciò cercando di lavorare sulle cause di ogni problema, con domande giuste, proviamo ad anticipare ogni potenziale conflitto pensando: "Che cosa può scaturirne fuori se faccio cosi?"

Importante conoscere cinque fattori correlati ai bisogni primordiali di essere.
1: Sopravvivenza, bisogno di bere, mangiare, respirare, muoversi, dormire, riprodursi.
2: Sicurezza. bisogno di protezione.
3: Relazione, bisogni emozionali.
4: Azione, bisogno di creare.
5: Realizzazione, bisogno di servire.

Ecco allora in conclusione cosa ci suggeriscono i saggi per liberarci dal disagio di vivere.
Rintraccia l’evento che ha potuto dar luogo a questo disagio. Comincia da ciò che sei in grado di rintracciare, anche se non risale all’infanzia.
- Rivivi quell’evento da uno stato di rilassamento. Fai i gesti che non hai fatto, di le cose che non hai detto, in modo da rimanere più bloccato nell’emozione e nella conclusione e nella conclusione che ne era risultata. Fai in modo di trarne una conclusione nuova, che ti sia favorevole.
- Accogli te stesso, proprio nell’aspetto in cui ti sei lasciato andare. Non reprimere più il dolore e le lacrime, non nasconderti per piangere.
- Togli la maschera (non la mascherina).
- Affida il tuo dolore e i tuoi dolorosi segreti a una persona capace di accoglierli con amore e tenerezza, a qualcuno che sappia aiutarti a capire perché vivi queste situazioni dolorose e sappia incoraggiarti a mettere in atto qualcosa per liberartene
. -Impara a posare ad assaporare ogni istante della vita, ad essere felice senza che questo dipenda da altri. D’ora in poi fa le cose per amore di te stesso e non per essere amata dagli altri. Questo non esclude di condividere la felicità con altre persone.
-Per finire, concediti di vivere e d’essere felice, anche se le persone che ami non lo sono o hanno sofferto.

Grazie. Tratto dal libro di Claudia Rainville “Metatamedicina 2.0”

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