Quando si parla di Tai Ji e Qi Cong applicati alle Artiterapie di Movimento occorre considerare che tra questi due termini ci sono millenni di storia: il Qi Gong viene ricondotto alla dinastia Xia’ (2.100 a.C.) quando «con la scoperta del metallo si abbandonarono «i grossi aghi di pietra».
Il Tai Ji Quan, “Boxe del Principio Supremo”, fu codificato nel 17° secolo d.C. Non si può quindi considerare la Pratica del Qi Gong e del Tai Ji se non alla luce di una cultura medica millenaria, altrimenti si rischia di trattarle come una mera “ginnastica dolce”.
La visione della M.T.C. è essenzialmente “analogica”, “olistica” , ed è complesso separare le diverse dimensioni come invece pretende la attuale cultura medica occidentale, contrariamente a quanto disposto dalla OMS, ritiene l'Uomo una "sommatoria di parti separate" e non un "tutto intero" .
Purtroppo negli studi che abbiamo riportato in Rassegna Bibliografica la pratica viene trattata escludendo il rapporto continuo e costantemente in risonanza tra struttura muscolo-scheletrica, energetica e mentale. Tali studi, pur evidenziando ottimi risultati clinici, tolgono alla pratica del Tai Ji Qi Gong, come viene definito, gran parte delle sue potenzialità sulla via della Consapevolezza Corpo-Mente.
La pratica del Qi Gong nelle Arti-terapie è in realtà relativamente semplice, si basa sul rilassamento sia fisico che mentale e mira ad un movimento senza sforzo e rigidità. La nostra struttura, una volta connessa attraverso il Nei Gong, è una struttura autoportante. Non c’è bisogno di sforzo per mantenere la postura corretta, così quando la struttura è rilassata e la mente è tranquilla, la circolazione di sangue, linfa, energia è libera di poter creare una forza nuova, "emergente", che possiamo ascoltare soltanto con il "lasciare che accada" (wu-wei, let it be)
Il rilassamento, il “lasciare andare”, (Wu Wei), non deve essere scambiato per mollezza, indolenza. Non si tratta infatti di un “lasciarsi andare”, ma è un “lasciare che accada”. Dobbiamo inolte sottolineare il falso luogo comune che induce a “gonfiare il petto”, questo crea rigidità, ma “Il morbido vince il duro”. Nel Qi Gong occorre ricercare unasensazione di “leggerezza”, che non significa ‘superficialità’, ma esattezza e precisione. (2)
Il concetto principale è "il morbido vince il duro". Se la struttura è rigida l'energia si blocca e non può "muovere il corpo con l'intenzione". Può apparire un paradosso, ma immaginiamo di gettare un sasso con un vetro, duro, rigido, probabilmente si rompe, immaginiamo invece di gettarlo contro un tendono, forse si rompe il sasso cadendo.
Questo 'trucco' lo usarono assai bene i Samurai giapponesi che bloccavano le frecce nemiche indossando un leggero e colorato mantello di seta. Nel Toui Shou si dice che "il peso dell’avversario è come quello di una mosca fastidiosa". «Essere leggeri come un uccello, non come una piuma»
La pratica Qi Gong, che meglio di altro coinvolge l’aspetto marziale, medico e meditativo, si basa sulla fisiologia energetica (la stessa della agopuntura) e si può distinguere in Jing Gong (passivo statico, chiamato anche “Yoga Cinese”) e Dong Gong (attivo in movimento). La didattica può essere suddivisa in tre fasi: «Tiaoshen (controllo del corpo mediante adeguate posizioni). Tiaoxin (controllo della ,mente attraverso il distacco e la concentrazione) Tiaoxi ( controllo del respiro per mezzo di esercizi di respirazione».
L’approccio fondamentale è quello della ‘Meditazione’ partendo sempre dalle "due ali del volo", perché «con una sola ala non si può volare»: “Pacificazione Profonda” () e “Consapevolezza” (Samadi e Vipassana secondo la tecnica buddista
Quando ‘Essere e Fare, Interno Esterno, Tempo e Spazio entrano in risonanza grazie al Respiro si entra in uno stato di Quiete e di Vigile attenzione che permette all’Energia di fluire e al praticante di prenderne consapevolezza.
«Solo una mente pacificata può affacciarsi sul balcone dei mille infiniti.»
Ogni movimento induce un lavoro interno sulla struttura, sulla qualità energetica, sulla intenzione e il significato del gesto. Connettendo progressivamente durante l’esercizio queste tre dimensioni e ripetendo il movimento più volte si realizza uno stato di Quiete basata sulla “Sospensione del giudizio”, ciò permette di ascoltare il movimento rendendone consapevoli i vari aspetti.
Ma senza incorrere in ciò che io personalmente ritengo un eccesso, come nella pratica chiamata “Camicia di forza” che propone un respirazione ‘forzata’ nella ripetizione dello stesso movimento fino allo stremo.
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1 Rito 3 - Bicycles Qi Gong
2 Rito 3 - Broken Bicycles - La musica
3 Rito 3 - Le Arti-terapie e il Qi Gong
4 Rito 3 - il Qi Gong e il Movimento
5 Rito 3 - Avvertenze, errori comuni
6 Rito 3 - Gli 8 pezzi di Broccato
7 Rito 3 - Bicycles di Broccato- Scheda tecnica
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il brano di musica "Broken Bicycles" /Junk indispensabile alla danza.
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il Maestro Marcello Giusti di Roma ci mostra come va praticato con esattezza la sequenza secondo i codici della medicina cinese.
SOMMARIO
1- Rito 3 - Qi Gong "Bicycles" premessa
2- Rito 3 La musica: Broken Bicycles/Junk
3- Rito 3 Il Qi Gong e la Visione
4- Rito 3 Qi Gong di Broccato
5- Rito 3 di Broccato SCHEDA TECNICA
6- Rito 3 . Il Qi Gong e il Movimento
7- La Grammatica del Movimento - Nei Gong
Appendice: 1- Rassegna Bibliografica: Il Tai Ji e le Artiterapie // 2- Rito 3 Le Artiterapie e il Qi Gong // 3- Riti di Salute - Il piano dell'Opera // 4- ValDock e la legge di attrazione // 5- Ambiente abitativo e Salute // 6- Riti di Salute - Premessa // 7- Le Arti Interne di Val Dock // 8-TaiJi Qi Cong e Malattie Mentali // 9- il Bagua Zhang - SINOSSI //10- The Game e le Artiterapie
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Rito 1- «Il Risveglio» Nei Gong
Rito 2- Oration Nei Gong
Rito 3- Qi Gong di Broccato
Rito 4- Controvento Yi Jin
Rito 5- Dialogo gestuale
Rito 6- I palmi Ba Gua
Rito 7- Il Cavaliere e la farfalla
Rito 8- La danza degli elementi Tai Ji Quan
il brano di musica "Broken Bicycles" /Junk indispensabile alla danza.
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il Maestro Marcello Giusti di Roma ci mostra come va praticato con esattezza la sequenza secondo i codici della medicina cinese.